Dopo un primo momento di eccitazione diffusa, in cui si commentava selvaggiamente ogni aspetto attinente alla sentenza (in merito alla causa C-362/14 del 6 ottobre 2015) che ha dichiarato illecito il trasferimento dei dati, sotto l'accordo #safeharbor, verso gli USA, oggi sembra che l'appeal dell'argomento sia scemato, tuttavia non sono "svaniti" gli effetti dirompenti di quella sentenza. Con toni leggermente attenuati rispetto a quella sentenza, venne data enfasi all'approvazione, da parte della House of Representatives, del Judicial Redress Act, ritenendo che l'estensione ai cittadini dei paesi "alleati", delle tutele riservate ai cittadini americani, potesse colmare buona parte del vuoto che la Corte aveva ritenuto sussistere allorquando ha adottato la sentenza dell'ottobre u.s. , invalidando l'accordo #safeharbor.
Nel frattempo dalla "casa dei rappresentanti", il suddetto atto venne presentato al Senato per l'approvazione ma sul percorso successivo, lo slancio degli aggiornamenti è scemato.
Ma cosa è successo in questo arco di tempo di circa 3 mesi?
Alcune associazioni si sono opposte all'approvazione del Judicial Redress Act, fintantochè non fosse reso pubblico il c.d. Umbrella Act.
Prova ne è l'azione di EPIC.org contro il DoJ (dipartimento di giustizia) affinchè procedesse all'ostensione dell'Umbrella Act che incide sull'approccio effettivo delle public authorities per ragioni di National security.
Tuttavia, dopo un percorso non proprio lineare, il Senato ha approvato, in data 28 gennaio 2016, una versione emendata del Judicial Redress Act.
Ma in cosa è consistita l'attività "emendativa"? Quali modifiche ha imposto al testo approvato dalla House of Representatives?
Al testo dell'atto sono state aggiunte queste parole:
“in order to qualify as a covered country, a foreign country must permit commercial data transfers with the United States and may not impede the national security interests of the United States.”
Conseguenza immediata dell'emendamento è stata che l'atto stesso dovrà ripassare alla "casa dei rappresentanti" ma, sopratutto, cosa ancor più rilevante, l'emendamento "indebolisce" la tutela degli interessati che era stata pensata nella versione approvata dalla "House of Representatives".
Le modifiche intervenute, unitamente al fatto che l'approvazione della House of Representatives non potrà avvenire prima di febbraio (ovvero dopo la scadenza del termine identificato dall'Articolo 29 Working party), appare un duro colpo alle positive trattative che sembrava fossero state avviate al fine di trovare un accordo che colmasse il vuoto lasciato dall'invalidato #safeharbor ...
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