Oggi mi sono imbattuto in questa notizia.
I Call center potranno, se passa questo emendamento, contare su un'ulteriore proroga (si veda il comma 6) del famigerato decreto (poi convertito in legge) che a febbraio 2009 concesse l'uso dei dati personali per attività di teleselling fino al dicembre 2009 introducendo questo articolo:
"1-bis. I dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubblici formati prima del 1º agosto 2005, sono lecitamente utilizzabili per fini promozionali sino al 31 dicembre 2009, anche in deroga agli articoli 13 e 23 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dai soli titolari del trattamento che hanno provveduto a costituire dette banche dati prima del 1º agosto 2005".
A distanza di quasi 8 mesi nessuno sa come sia andata a finire.
Possibile prorogare ancora quello che, fin dall'inzio di questa storia, appariva improrogabile facendosi nel contempo beffe delle prescrizioni intervenute a valle del primo intervento legislativo?
Come si dice in questi casi, alla prossima puntata...
I Call center potranno, se passa questo emendamento, contare su un'ulteriore proroga (si veda il comma 6) del famigerato decreto (poi convertito in legge) che a febbraio 2009 concesse l'uso dei dati personali per attività di teleselling fino al dicembre 2009 introducendo questo articolo:
"1-bis. I dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubblici formati prima del 1º agosto 2005, sono lecitamente utilizzabili per fini promozionali sino al 31 dicembre 2009, anche in deroga agli articoli 13 e 23 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dai soli titolari del trattamento che hanno provveduto a costituire dette banche dati prima del 1º agosto 2005".
Eppure nel marzo del 2009 il Garante, proprio per far fronte a quella cha aveva definito come una “selvaggia aggressione”, aveva promulgato un ulteriore provvedimento sfruttando i poteri riconosciuti alle autorità amministrative indipendenti.
Le prescrizioni impartite, infatti, erano così stringenti e puntuali che avrebbero impedito qualsiasi utilizzo di questi elenchi telefonici. Nel dettaglio questo era il decalogo che ciascun Titolare avrebbe dovuto applicare:
- obbligo di documentare, per iscritto l'avvenuta costituzione della banca dati prima dell'agost0 2005. Il titolare, quindi, oltre agli obblighi di conservazione si sarebbe dovuto accollare sanche l'onere della verdicità della documentazione attestante questo precipuo status nel caso di richiesta da parte del Garante.
- divieto assoluto di cessione dei dati posseduti dal Titolare. Questa prescrizione avrebbe avuto lo scopo di impedire il mercato dei dati personali con cessioni, vendite e finti trasferimenti.
- Divieto di riutilizzo degli stessi dati personali per i quali è stata concessa la proroga dopo il 31 dicembre 2009.
- obbligo di specificare il nome del Titolare ed i dirtti che spettano all'interessato
- obbligo di registrare immeditamente l' opposizione da parte del soggetto interessato al trattamento dei suoi dati personali nel caso (tipico) di contatto telefonico oltre a fornire l'identità dell'operatore e ragguagli circa l'operazione compiuta.
- obbligo di comunicazione (scritta) al Garante di essere in possesso di banche dati costituite prima del 1 agosto 2005 con indicazione se tale trattamento venga effettuato per conto di terzi.
A distanza di quasi 8 mesi nessuno sa come sia andata a finire.
Possibile prorogare ancora quello che, fin dall'inzio di questa storia, appariva improrogabile facendosi nel contempo beffe delle prescrizioni intervenute a valle del primo intervento legislativo?
Come si dice in questi casi, alla prossima puntata...
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