Skip to main content

Robinson list

L'articolo sulle telefonate promozionali (il 20-bis, reperibile qui) inserito nel ddl. 1784 di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, sulla questione della proroga dei termini di utilizzabilità dei numeri telefonici, è stato approvato dal Senato nella seduta del 4 novembre ed è diventato legge.
La notizia, una vera e propria "bomba", è stata subito commentata da Mauro Paissan, membro dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personalI:
"Si tratta di un errore. Gli utenti telefonici verranno bombardati di messaggi e si vedranno costretti a iscriversi a un apposito registro per opporsi. Ma questi registri non hanno funzionato in nessun paese dove sono stati istituiti. E comunque molti cittadini, soprattutto gli anziani, troveranno molta difficoltà a manifestare il loro dissenso".
Cosa è successo? In pratica un esercito di aziende potrà utilizzare i numeri telefonici (ma anche indirizzi di posta elettronica, fax) per fini promozionali senza richiedere il preventivo consenso come richiesto dalla Legge secondo la regola dell'opt-in.
A garanzia degli utenti sarà applicato un sistema di opt-out basato sull'iscrizione volontaria ad una c.d. lista definita, per l'appunto "Robinson list": chi non vuole essere disturbato dovrà comunicare i propri dati che saranno inseriti in questa lista che funzionerà come una black list al contrario. Da quel momento ogni "disturbatore" sarà sanzionabile .
Lasciando perdere ogni commento su principi e diritti (costituzionali) che si vanno a far benedire, è leggendo quelle che dovranno essere le regole del registro che vengono i brividi.

Tanto per cominciare sarà il
Garante a dover provvedere alla sua realizzazione: o ricorrendo a mezzi propri (strada impraticabile per i noti motivi di mancanza di personale, competenze tecniche, ecc..) o, molto più probabilmente, affidandone la realizzazione a terzi con esborsi tutti a carico del contribuente...
Poi le modalità tecniche di funzionamento del registro che sono tante, complesse e costose da realizzare :
  • consentire a ciascun utente (secondo ISTAT l'83% degli italiani possiede una linea telefonica fissa...) di chiedere l'iscrizione del numero o dei numeri cui non si intende essere disturbati (non si parla però degli altri strumenti di comunicazione: posta elettronica, fax, mms o sms. se li saranno dimenticati??? ) anche in via telematica o telefonica (quindi altri costi per siti web "trusted", call center dedicati o formazione per i dipendenti di call center tradizionali, ecc.);
  • consentire l'accesso al registro (che, a questo punto, si può ipotizzare solo via web) al singolo profilo utente
  • impedire la modifica dei contenuti, visto che chiunque vende servizi dovrà accedervi per verificare che il signor Tizio non abbia detto no all'uso del proprio telefono
  • prevedere il tracciamento delle operazioni compiute e la conservazione dei dati relativi agli accessi che a me ricordano tanto le regole per gli amministratori di sistema, con ulteriori esborsi per attività di monitoring e di log management serio.
  • garantire l'immodificabilità dei dati e la possibilità di revocare l'iscrizione al registro in ogni momento.
E per le aziende che i trattamenti li effettuano quali regole ha pensato il nostro legislatore? Garantire (sic!) la presentazione dell’identificazione della linea chiamante (forse così le persone risponderanno di più non di meno!!!) e fornire all’utente idonee informative, in particolare sulla possibilita` e sulle modalita` di iscrizione nel registro per opporsi a futuri contatti (futuri, perchè un primo giro di valzer pubblicitario adesso è proprio garantito per legge!!!).

Insomma un bel pasticcio che azzera anni di battaglie fatte dal Garante per ripristinare un minimo di legalità, prevede
alti costi per la sua realizzazione, zero garanzie per i cittadini e molti, davvero troppi, vantaggi per le aziende private.

Comments

  1. Caro bloggista:

    - leggi meglio: i costi vanno a carico delle imprese interessate;
    - guardati intorno: quanto bene funziona il sistema opt-in ancora vigente in Italia?
    - sei giurista? l'alternativa opt-in/opt-out è prevista a monte dal diritto comunitario;
    - informati: funziona così male in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Spagna ecc.? In realtà, pare che le imprese rompano di meno.
    - Paissan di privacy ne sa poco.

    ReplyDelete

Post a Comment

Popular posts from this blog

Trattamento dati personali in un'epidemia, indicazioni per i datori di lavoro

Quello che segue è un estratto della dichiarazione del CEPD del 19 marzo 2020. Comitato europeo per la protezione dei dati - EDPB Estratto della “Dichiarazione sul trattamento dei dati personali nel contesto dell’epidemia di COVID-19” Adottata il 19 marzo 2020 [...] 1.2 Nel contesto lavorativo , il trattamento dei dati personali può essere necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il datore di lavoro, per esempio in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro o per il perseguimento di un interesse pubblico come il controllo delle malattie e altre minacce di natura sanitaria. Il RGPD prevede anche deroghe al divieto di trattamento di talune categorie particolari di dati personali, come i dati sanitari, se ciò è necessario per motivi di interesse pubblico rilevante nel settore della sanità pubblica (articolo 9.2, lettera i), sulla base del diritto dell'Unione o nazionale, o laddove vi sia la necessità di proteggere gli interessi vitali del...

Samsung, LG, Apple ... per molti di noi basta Zopo ...

Spesso ci si lascia trascinare dalle campagne di marketing, lasciando che queste offuschino la nostra capacità di giudizio. Questo gioca 2 volte a nostro sfavore: 1) a causa della sindrome da Geek, ci facciamo andare bene caratteristiche che non sono realmente innovative; 2) spendiamo i nostri soldi in modo non sempre coerente con le nostre esigenze. Un giro su questo sito ( www.zopomobile.it ) e sui diversi modelli proposti, può farci risparmiare un po' di soldi con, tutto sommato, poche rinunce. Direte voi: ma la qualità e l'innovazione delle Big non sono paragonabili . Allora io vi rispondo: ma il baraccone che sta mettendo su Samsung per poi cercare di venderci il Galaxy S4 con un processore 4 core quando qualcuno, nel mondo, allo stesso prezzo, avrà la versione octa core, non è indegno? Oppure i "re-styling" di Apple che aggiunge un centimetro di lunghezza all' iPhone 4s e lo rivende come "nuovo" ... valgono i 700 eu...

Telemarketing, call center e regole disattese

Oggi mi sono imbattuto in questa notizia . I Call center potranno, se passa questo emendamento, contare su un'ulteriore proroga (si veda il comma 6) del famigerato decreto (poi convertito in legge) che a febbraio 2009 concesse l'uso dei dati personali per attività di teleselling fino al dicembre 2009 introducendo questo articolo: "1-bis. I dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubblici formati prima del 1º agosto 2005, sono lecitamente utilizzabili per fini promozionali sino al 31 dicembre 2009, anche in deroga agli articoli 13 e 23 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dai soli titolari del trattamento che hanno provveduto a costituire dette banche dati prima del 1º agosto 2005". Eppure nel marzo del 2009 il Garante, proprio per far fronte a quella cha aveva definito come una “selvaggia aggressione”, aveva promulgato un ulteriore provvedimento sfruttando i poteri riconosciuti alle autorità amministrative...