La risposta di Google alla sentenza della Corte di giustizia, con il fantomatico modulo "forget me" è, necessariamente, provvisoria. I cittadini che si sono mossi per far rimuovere fantomatici link 'dannosi per la loro reputazione' sono un numero considerevole, si parla di circa 12000 solo in questa settimana. La risposta predisposta da Google ad oggi è troppo analogica per poter reggere quest'onda d'urto, vedremo quale sarà il prossimo passo. Credo che rappresenterà un'ottima pietra miliare per i cittadini e un'opportunità di business per chi inventerà un sistema per gestire questo diritto riconosciuto dalla Carta dei diritti e una volta di più (in Italia negli ultimi due anni aveva già fatto giurisprudenza un'importante posizione della Suprema Corte) ribadito nella sua importanza dalla Corte di giustizia.