In un documento presentato oggi,
Karen Mc Cullagh analizza lo sviluppo dell’attività del Garante del Regno
Unito (ICO), dalla sua definizione, avvenuta 30 anni fa, ad oggi (anzi al 2014).
La ricerca divide l’esperienza dell’Ufficio del ICO, in 4 fasi.
1 – 1984-1998 – Creazione del Data Protection Registrar, che
derivava i propri poteri dal Data Protection Act del 1984;
2 – 1998-2010 – Trasformazione del Registrar in ICO e
ridefinizione (e direi ampliamento) dei poteri, in conformità al Data Protecion Act
del 1998;
3 – 2010- 2014 – Periodo in cui le sanzioni comminabili dal ICO, per le violazioni più gravi, sono state incrementate in virtù del Criminal
Justice and Immigration Act del 2008;
4 – 2014-... - i cambiamenti che dovrebbero essere imposti
dall’entrata in vigore del Regolamento EU (presumibilmente fissata per il 2014)
La ricerca sembra condurre a ritenere che “socio-economic,
technical and political factors influenced the legislative process in each of
the four eras of data protection”, riflettendosi in una debolezza strutturale e
operativa sfociata nella pregiudicata efficacia ed effettività dell’azione
dell’Authority stessa.
La Mc Cullagh conclude
paventando che, allo stato delle cose, l’entrata in vigore del Regolamento
privacy europeo potrebbe solo appalesare, ulteriormente, l’inadeguatezza dell’Autorità
Britannica.
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