Skip to main content

#Privacy: la dead line del 31.01 è scaduta ma che cosa ne è stato del Judicial Redress Act?


Dopo un primo momento di eccitazione diffusa, in cui si commentava selvaggiamente ogni aspetto attinente alla sentenza (in merito alla causa C-362/14 del 6 ottobre 2015) che ha dichiarato illecito il trasferimento dei dati, sotto l'accordo #safeharbor, verso gli USA, oggi sembra che l'appeal dell'argomento sia scemato, tuttavia non sono "svaniti" gli effetti dirompenti di quella sentenza. Con toni leggermente attenuati rispetto a quella sentenza, venne data enfasi all'approvazione, da parte della House of Representatives, del Judicial Redress Act, ritenendo che l'estensione ai cittadini dei paesi "alleati", delle tutele riservate ai cittadini americani, potesse colmare buona parte del vuoto che la Corte aveva ritenuto sussistere allorquando ha adottato la sentenza dell'ottobre u.s. , invalidando l'accordo #safeharbor. 
Nel frattempo dalla "casa dei rappresentanti", il suddetto atto venne presentato al Senato per l'approvazione ma sul percorso successivo, lo slancio degli aggiornamenti è scemato. 
Ma cosa è successo in questo arco di tempo di circa 3 mesi?
Alcune associazioni si sono opposte all'approvazione del Judicial Redress Act, fintantochè non fosse reso pubblico il c.d. Umbrella Act.
Prova ne è l'azione di EPIC.org contro il DoJ (dipartimento di giustizia) affinchè procedesse all'ostensione dell'Umbrella Act che incide sull'approccio effettivo delle public authorities per ragioni di National security.
Tuttavia, dopo un percorso non proprio lineare, il Senato ha approvato, in data 28 gennaio 2016, una versione emendata del Judicial Redress Act. 
Ma in cosa è consistita l'attività "emendativa"? Quali modifiche ha imposto al testo approvato dalla House of Representatives?
Al testo dell'atto sono state aggiunte queste parole:
“in order to qualify as a covered country, a foreign country must permit commercial data transfers with the United States and may not impede the national security interests of the United States.”
Conseguenza immediata dell'emendamento è stata che l'atto stesso dovrà ripassare alla "casa dei rappresentanti" ma, sopratutto, cosa ancor più rilevante, l'emendamento "indebolisce" la tutela degli interessati che era stata pensata nella versione approvata dalla "House of Representatives".
Le modifiche intervenute, unitamente al fatto che l'approvazione della House of Representatives non potrà avvenire prima di febbraio (ovvero dopo la scadenza del termine identificato dall'Articolo 29 Working party), appare un duro colpo alle positive trattative che sembrava fossero state avviate al fine di trovare un accordo che colmasse il vuoto lasciato dall'invalidato #safeharbor ...

Comments

Popular posts from this blog

Il provvedimento sugli amministratori di sistema - testo "vigente"

Di seguito le parti del provvedimento che hanno subito modifiche. Legenda: - in rosso barrato le parti sostituite o eliminate; - in verde le parti aggiunte; - in blu le note e le parti "illustrative". Misure e accorgimenti prescritti ai titolari dei trattamenti effettuati con strumenti elettronici relativamente alle attribuzioni delle funzioni di amministratore di sistema - 27 novembre 2008 (G.U. n. 300 del 24 dicembre 2008)

La tirannia del titolare del trattamento

Con il Regolamento UE 2016/679 (“GDPR”) è stata introdotta una normativa che, in realtà, semplifica molti aspetti nel settore, ma che una parte consistente – e non necessariamente autorevole – di coloro che hanno esposizione sui media e sui social, ha voluto battezzare come pietra miliare della privacy, presentandola, peraltro, come contorta e pericolosa in termini sanzionatori. Molti dei tratti caratteristici del GDPR riguardano il metodo; quando, nel corso di una delle mie lezioni,  illustro il Regolamento, sono solito disegnare una linea, sulla quale, ad un dato punto, traccio una tacca: ciò, per spiegare che il GDPR, rispetto alla direttiva e alle relative norme attuative, sposta in avanti il momento del controllo (la tacca, appunto), comunicando a chi lo deve applicare: “implementa la sicurezza dei dati come ritieni opportuno, poi l’Autorità o l’interessato condurranno i propri controlli o eserciteranno i propri diritti”. Ai fini del GDPR non è rilevante se la tua pass

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE IN MATERIA DI RAPPRESENTAZIONE DI VICENDE GIUDIZIARIE NELLE TRASMISSIONI RADIOTELEVISIVE

Il 21 maggio 2009 è stato adottato il Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive. Di seguito il testo del codice: "Le emittenti radiotelevisive pubblica e private, nazionali e locali e i fornitori di contenuti radiotelevisivi firmatari o aderenti alle associazioni firmatarie, l’Ordine nazionale dei giornalisti, la Federazione nazionale della stampa italiana, d’ora in avanti indicate come parti ADOTTANO il presente Codice di autoregolamentazione di seguito denominato “Codice in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive”. Articolo 1 1. Le parti, ferma la salvaguardia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione in sé e a garanzia del diritto dei cittadini ad essere tempestivamente e compiutamente informati, e ferma altresì la tutela della libertà individuale di manifestazione del pensiero, che implica quella di ricercare, acquisire, ricevere, comun